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Tutta colpa del cambio automatico

La verità è che una donna complicata la si può spoilerare da pochi dettagli importanti, uno di questi, il più facile da vedere forse, è il fatto che una donna complicata guiderà quasi sempre un'auto con il cambio manuale. Ok, forse non è una questione di complicazione, forse è più legato alla mania del controllo e mi sto autoconvincendo di una motivazione apparentemente più nobile, però provo a spiegarmi meglio.


Credo sia una cosa legata all'essere complicati perché per guidare con il cambio manuale devi ascoltare l'auto, sentire il motore, capire quando è il momento di scalare. Lo è anche perché sei tu che decidi quando andare dalla seconda alla quarta in pochi secondi, che sia per fretta, per nervoso o perché la devi far pagare a quel cretino in autostrada che ti si è azzeccato dietro credendosi in uno spin-off di Fast & Furious. Il cambio manuale richiede pazienza: nel traffico può diventare quasi doloroso, la frizione diventa un fardello da sopportare e non tutti vogliono più prendersi quest'onere.


E ci risiamo, la scelta tra cambio manuale e automatico diventa di nuovo metafora delle relazioni. Non ve ne siete accorti anche voi, leggendo?

Mo', a prescindere dalla mia indole a trasformare ogni cosa del quotidiano, agricola o meno, in una metafora esistenziale, volevo anche dirvi che, amare il cambio manuale fa schifo.


Fa schifo avere la paura, quando non sei sola, che in una salita troppo ripida la macchina si spenga. Perché partirebbe in automatico una risatina, o anche solo un giudizio ingoiato per non essere lasciati a piedi.

Potevo gestire meglio il gioco freno/frizione ed evitarlo? Sì.

Potevo stare più attenta? Ovvio.

Potevo fare di più? Sicuramente.


Fa schifo sapere che, a prescindere, in quanto donna, se guidi un'auto non troppo piccola, sarai sicuramente imbranata. Un po' come quando incontri delle persone, speri che ti riconoscano per ciò che fai, per le tue idee, per i risultati raggiunti, e invece sei solo bella, solo vestita bene, solo un trofeo da esibire. Se tutto va bene. Perché il peggio è quando, per il solo fatto di essere una donna, non ti meriti niente. E non importa se con quell'auto tu sia arrivata a fare centinaia di migliaia di km da sola, senza nessuno che ti desse il cambio nemmeno per un secondo, sei donna, e non puoi avere nulla di più. Anzi, magari devi pure sentirti dire che quell'auto l'hai ottenuta grazie ad uno o più uomini, che ti hanno fatta lavorare, che ti hanno dato modo di guadagnare dei soldi.

Perché da sola dove pensavi di andare? Molto più lontano.

Credi che saresti stata capace? Ne sono certa.

Chi ti credi di essere? La donna che ho scelto di essere.


Fa schifo dover aver paura quando parcheggi in un posto isolato, magari di notte, perché non hai voluto il cambio automatico ma l'autonomia, però sei vulnerabile più di chi porta le mutande con la parte centrale allargata, perché è così che va da sempre.

Chi sei tu per cambiare le cose? Nessuno, come tutti del resto.

Ti è chiaro che se non fosse stato per loro non avresti nemmeno ciò che hai? Da sempre.

Non credi di aver avuto abbastanza? Abbastanza vuol dire a sufficienza, io la sufficienza l'ho sempre accettata solo di educazione fisica. No.

Fa schifo avere a che fare con persone che hanno scelto il cambio automatico per comodità, per non avere responsabilità, perché il cambio automatico fa figo. Col cambio automatico non devi avere il pensiero della frizione, non devi essere tu a decidere quando scalare la marcia, perché la macchina (che per una folle ironia della sorte è femmina) decide tutto lei.

Ecco, il mio amore folle per il cambio manuale ha avuto un intoppo. Sono salita in un'automobile con il cambio automatico senza pensarci, tanta era la voglia di fare, di costruire, di amare. E ora voglio scendere e non so come si fa. Sono chiusa dentro, non posso camminare, nemmeno andare piano. Non posso mettere la freccia e accostare, non posso nemmeno abbassare il finestrino e le urla muoiono qui dentro perché da fuori nessuno mi sente, o nessuno vuole sentire, perché sarebbe scomodo sentire. Farebbe male, più male. E di dolore ne abbiamo già sentito tutti abbastanza.


E com'è non avere il controllo di nulla? Non ne voglio parlare.

Non essere padroni nemmeno dell'auto che guidi? Non mi appartiene.

Che cosa si prova quando tutti decidono per te perché tu sei "solo" una donna?


Ci sono uomini d'amore e uomini di libertà, due categorie distinte. Le donne invece possono essere donne d'amore e libertà, allo stesso tempo. Perché io, per esempio preferisco vivere abbracciata agli altri, ma anche stare da sola e non essere scocciata. Perché non è che uno può abbracciare tutti, soprattutto non può farlo per convenzione, e ancor di più non può farlo con chi in 30 anni non ha mai aperto le braccia per accoglierti.


[Scusa Lucia', però l'ho detto all'inizio che noi donne siamo più complicate, 'sto compartimento stagno di amore e libertà me stev' 'nu poco astritt'.]


'A libertà, a libertà, pure 'o pappavallo l'ha da pruva'.

- Luigino, Così parlò Bellavista


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